Disturbi del Comportamento Alimentare: Approccio Multidisciplinare e Specialisti di Riferimento

I Disturbi del Comportamento Alimentare o Disturbi dell’Alimentazione e della Nutrizione (DAN) sono patologie complesse caratterizzate da disagio psicologico che si manifesta con una alterazione dei comportamenti e abitudini alimentari correlata ad un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo.

I principali disturbi dell’alimentazione - anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata (Binge Eating Disorder - BED) e disturbi dell’alimentazione non altrimenti specificati - sono uno dei problemi di salute più comuni tra i giovani nel nostro Paese, con una maggiore prevalenza nel genere femminile.

  • Anoressia nervosa
  • Bulimia nervosa
  • Disturbo da Alimentazione Incontrollata (Binge-Eating Disorder, BED)
  • Disturbi della Nutrizione o dell’Alimentazione non altrimenti specificati (es. forme sottosoglia di Anoressia e Bulimia, Night Eating Syndrome, …)
  • Ortoressia, Reverse anoressia o Vigoressia

Per queste patologie, le linee guida nazionali e internazionali indicano la necessità di svolgere le attività di diagnosi e di cura in team multidisciplinare integrato di specialisti, con specifica formazione ed esperienza in ambito clinico.

Il percorso multidisciplinare integrato per la cura dei Disturbi dell’Alimentazione, basato su psicoterapia, interventi di riabilitazione psico-nutrizionale, gestione medica e, se necessario, interventi farmacologici, prevede anche il sostegno alla famiglia, la terapia familiare, i pasti assistiti, il Training di Familiarizzazione con il Cibo (TFC), percorsi terapeutici in gruppo.

Anoressia Nervosa

L’anoressia nervosa è caratterizzata da restrizione alimentare, sottopeso (più o meno grave), intensa paura di aumentare di peso e disturbo dell’immagine corporea; uno degli aspetti più gravi è la negazione della malattia e la resistenza al trattamento terapeutico.

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Nella popolazione generale di età maggiore di 18 anni e di sesso femminile sono stimati tassi di prevalenza lifetime dello 0,9% per l’anoressia nervosa; l’incidenza dell’anoressia nervosa è stimata essere di almeno 8 nuovi casi per 100.000 donne in un anno, con esordio sempre più precoce e diagnosi tardiva.

Negli studi condotti su popolazioni cliniche, i maschi rappresentano tra il 5% e il 10% dei casi di anoressia nervosa.

L’adolescenza è l’età di esordio più frequente ed il disturbo si manifesta progressivamente con riduzione dell’apporto calorico giornaliero (dieta ferrea) e attraverso manifestazioni come disturbi digestivi, selettività sugli alimenti, riduzione dell’appetito e utilizzo eccessivo e ossessivo dell’attività fisica. Questo porta a un calo del peso corporeo più o meno marcato, talvolta raggiungendo livelli di rischio per la vita e accentuando il quadro psicopatologico conseguente alla malnutrizione (sintomi depressivi, ritiro sociale, irritabilità, preoccupazione per il peso, aumento del controllo sul cibo…).

L’ostilità inizialmente è rivolta soprattutto verso il proprio corpo e il cibo diventa oggetto di particolare attenzione e la cucina un vero e proprio hobby coltivato soprattutto per gli altri; ogni pasto si trasforma in un momento di grande difficoltà e campo di battaglia per la famiglia, talvolta con comportamenti estremi come nascondere o buttare via il cibo.

Pur essendo primariamente disturbi psichiatrici, i disturbi dell’alimentazione producono spesso complicanze fisiche anche serie, secondarie alla malnutrizione e/o ai comportamenti impropri messi in atto per ottenere il controllo sul peso e sulla forma del corpo.

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Le persone con anoressia nervosa, in particolare, hanno una mortalità tra le 5 e le 10 volte maggiore di quella delle persone sane della stessa età e sesso e per questo motivo viene identificata dall’ O.M.S, a livello mondiale, come seconda causa di morte tra gli adolescenti.

Bulimia Nervosa

La bulimia nervosa è caratterizzata da ricorrenti episodi di abbuffate alimentari seguite da comportamenti inappropriati di compenso volti a evitare l’aumento di peso (come il vomito auto-indotto, l’uso improprio di lassativi o enteroclismi, l’uso improprio di diuretici, il digiuno protratto o l’esercizio fisico eccessivo); è presente come negli altri disturbi dell’alimentazione intensa paura di aumentare di peso con eccessiva distorta valutazione del peso e forme corporee, spesso associata bassa autostima.

Nella popolazione generale di età maggiore di 18 anni e di sesso femminile sono stimati tassi di prevalenza lifetime dell’1,5% per la bulimia nervosa.

L’incidenza della bulimia nervosa è stimata essere di almeno 12 nuovi casi per 100.000 donne in un anno.

Negli studi condotti su popolazioni cliniche, i maschi rappresentano tra il 10% e il 15% dei casi di bulimia nervosa.

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Rispetto all’Anoressia sono presenti episodi di abbuffate alimentari, rinforzate dalla restrizione alimentare e dal dieting, dallo stress o dalle emozioni negative.

Alla perdita di controllo segue un forte senso di colpa, il vomito e le altre tecniche di compenso sono strategie, seppur disfunzionali, di gestire il peso corporeo, controllare la propria vita e alleviare lo stress e l’ansia.

È frequente la possibilità del così detto “viraggio bulimico”, ovvero il passaggio dall’anoressia alla bulimia, rinforzato proprio dalla spinta biologica al bisogno di cibo per la protratta restrizione alimentare e il sottopeso.

Disturbo da Alimentazione Incontrollata o Binge-EatingDisorder (BED)

Le persone che soffrono di Disturbo da Alimentazione Incontrollata presentano episodi ricorrenti di abbuffata, senza l’utilizzo di condotte compensatorie.

Nella popolazione generale di età maggiore di 18 anni e di sesso femminile sono stimati tassi di prevalenza lifetime del 3,5% per il BED.

Negli studi condotti su popolazioni cliniche, i maschi tra il 30% e il 40% dei casi di BED.

Gli episodi di abbuffata sono associati ad almeno tre delle seguenti caratteristiche:

  • mangiare molto più rapidamente del normale
  • mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieni
  • mangiare grandi quantità di cibo quando non ci si sente fisicamente affamati
  • mangiare da soli perché ci si sente imbarazzati dalla quantità di cibo che si sta mangiando
  • sentirsi disgustato di se stessi, depressi o assai in colpa dopo l’abbuffata
  • marcato disagio nei confronti degli episodi di abbuffata

Il disturbo si accompagna spesso a sovrappeso o a obesità e può associarsi a complicanze mediche relative alle complicanze del sovrappeso come la sindrome metabolica o altre patologie come diabete, ipertensione, dislipidemie.

Una percentuale considerevole delle persone che afferiscono ai percorsi di chirurgia bariatrica soffre di questo disturbo.

I soggetti che soffrono di Disturbo da Alimentazione Incontrollata presentano spesso una elevata comorbidità con disturbi del tono dell’umore, ansia e depressione.

Disturbo evitante restrittivo dell’assunzione di cibo (ARFID)

Il Disturbo Evitante/Restrittivo dell’Assunzione di Cibo (ARFID) è un Disturbo della Nutrizione e dell’Alimentazione più tipico dei bambini e dell’età prepubere (con maggiore frequenza nel sesso maschile rispetto agli altri DAN).

Si manifesta attraverso la persistente incapacità di soddisfare le appropriate necessità nutrizionali con conseguente perdita di peso e alterazioni della crescita; si può realizzare un quadro medico-nutrizionale sovrapponibile a quello dell’Anoressia Nervosa.

Le alterazioni del comportamento alimentare possono essere caratterizzate da:

  • mancanza di interesse per il cibo,
  • evitamento basato sulle caratteristiche sensoriali del cibo (es. colore, forma, consistenza…)
  • preoccupazione relativa a possibili conseguenze negative del mangiare (es. soffocare o vomitare…).

A differenza degli altri disturbi alimentari come l’Anoressia Nervosa, non si rilevano in genere il desiderio di perdere peso e preoccupazioni significative sull’immagine corporea.

Altri Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione

Oltre all’ ARFID esistono disturbi più rari e in genere più frequenti in età infantile:

  • Pica, caratterizzata da persistente ingestione di sostanze senza contenuto alimentare, non commestibili
  • Disturbo da ruminazione, caratterizzato da ripetuto rigurgito di cibo, che può essere rimasticato, ingoiato o sputato, in assenza di cause organiche.

Infine, esistono molteplici quadri clinici misti o in cui manca uno dei criteri per poter effettuare la diagnosi di una forma principale di disturbo alimentare.

Questi quadri clinici vanno sotto la denominazione diagnostica di Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione altrimenti specificati (es. anoressia nervosa e bulimia nervosa atipiche, alimentazione notturna…) o senza altra specificazione, ma anche con questa definizione non è escluso che si possano manifestare situazioni cliniche gravi e urgenti.

Valutazione e Assessment

Consiste in una prima visita medica da parte del responsabile del Centro durante la quale viene raccolta la storia clinica, la richiesta e le aspettative del paziente e successivamente di alcuni incontri da parte dei professionisti del team (dietista/nutrizionista, psicologo/psicoterapeuta, psichiatra/NPI) per completare la valutazione diagnostica e formulare una proposta di percorso terapeutico.

In base alle condizioni cliniche vengono effettuate anche indagini di laboratorio (es. esami ematochimici, dosaggi ormonali, …) e strumentali (es. Calorimetria Indiretta, BIA, Holter Metabolico, MOC, Eco Addome, valutazione del ritmo sonno-veglia ..).

Alla fine della fase di assessment verrà condiviso il progetto terapeutico e definiti insieme al paziente obiettivi e tempi del percorso di cura.

Trattamento Ambulatoriale Multidisciplinare Integrato

E’ definito in base alla diagnosi eseguita in fase di Valutazione/Assessment, è altamente personalizzato e focalizzato sulle specifiche esigenze e problematiche cliniche di ciascun soggetto, con durata variabile in base alla condizione clinica e con la possibilità di strutturare percorsi terapeutici con un livello di cura ambulatoriale intensivo e/o semi-residenziale.

Il trattamento ambulatoriale multidisciplinare integrato comprende colloqui di psicoterapia individuale, visite nutrizionali con il dietista, monitoraggio medico e psichiatrico.

Nel caso di un trattamento ambulatoriale intensivo o intensivo/semi-residenziale oltre a quanto sopra descritto è possibile personalizzare il percorso con assistenza al momento del pasto, TFC (Training di familiarizzazione con il cibo) o pasti assistiti a domicilio/familiari, percorso di psico-educazione secondo il metodo Mausley per familiari, sostegno alla genitorialità, terapia familiare, trattamento del Disturbo dell’immagine corporea e altre specifiche proposte secondo le necessità emerse in fase di valutazione.

Il percorso terapeutico, inoltre, prevedere nel corso del tempo periodiche rivalutazioni ed eventuali modifiche del progetto.

In ogni fase la persona è al centro con un approccio collaborativo ed utilizza, in modo flessibile, strategie e interventi terapeutici, valorizzando le risorse del paziente e dei suoi cari.

L’approccio, con solide basi teoriche e in linea con le linee guida Nazionali e Internazionali, non è standardizzato e fondato su un unico modello al fine di permettere al team di professionisti, con diversi background formativi, l’attivazione degli strumenti più efficaci per la persona.

Specialisti di Riferimento

L'approccio multidisciplinare si avvale di diversi specialisti:

  • Area medica: Dott. Giovanni Gravina (Responsabile del Centro Disturbi Alimentari, Medico specialista in Endocrinologia), Dott.ssa Grazia Nebbiai (Medico specialista in Endocrinologia)
  • Area nutrizionale: Dott.ssa Carla Piccione (Responsabile Dietista), Dott.ssa Camilla Casagrande (Dietista), Dott.ssa Martina Francesconi (Biologo Nutrizionista), Dott.ssa Francesca Cipolli (Biologo Nutrizionista), Dott. Guido Guidotti (Dietista), Dott.ssa Alessia Benedetti (Dietista)
  • Area psicologica: Dott.ssa Ilaria Genovesi (Psicologa, Psicoterapeuta Responsabile), Dott.ssa Lucia Ricci (Psicologa, Psicoterapeuta), Dott.ssa Ramona Biasci (Psicologa, Psicoterapeuta), Dott.ssa Irene Mazzei (Psicologa, Psicoterapeuta), Dott.ssa Sara Pucci (Psicologa, Psicoterapeuta)
  • Area psichiatrica: Dott. Adolfo Bandettini Di Poggio (Psichiatra), Dott. Luca Maggi (Psichiatra), Dott.ssa Chiara Pfanner (Psichiatra)

Anna Lucia Tassi: Nutrizionista e Geriatra

Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Anna Lucia Tassi si forma professionalmente nella storica I Clinica Medica del Policlinico Umberto I.

Si specializza in Geriatria con il Professor V. Marigliano, prima, e in Scienza dell’Alimentazione con il Professor C. Cannella, poi.

Dopo parecchi anni passati in corsia come geriatra e consulente nutrizionista, sceglie la libera professione che esercita con passione e buonumore.

Lo stile di vita delle metropoli ci allontana dalle corrette abitudini, e molti dei disturbi più frequenti ne sono la diretta conseguenza.

La nostra società esprime sempre più intensamente il bisogno di una figura professionale capace di ascoltare, consigliare, accompagnare la persona verso uno stile di vita “alleato” della salute.

Nel suo approccio, la Dott.ssa Tassi sottolinea che non esiste una terapia nutrizionale standard per la malattia, ma per ogni singolo individuo con quella specifica condizione. Il consiglio è di non abolire fette intere di alimenti dalla dieta e diversificare il più possibile ciò che si mangia sforzandosi di mantenere un ordine nella propria giornata alimentare.

Il piano di studi proposto è conforme ai requisiti per la Certificazione del Naturopata secondo la Norma UNI 11491:2013, ed è pertanto possibile accedere all’esame di certificazione di Qualità di FAC CERTIFICA, accreditato da ACCREDIA - Ente Italiano di Accreditamento - ed iscriversi al Registro dei Naturopati Italiani Certificati.

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