Cerchi un nutrizionista affidabile per migliorare la tua salute e il tuo benessere? Elisabetta Ravera è un medico chirurgo, specialista in nutrizione clinica e dietetica, naturopata, che potrebbe fare al caso tuo. Attualmente esercita la libera professione nell'ambito dietologico-nutrizionale a Cogoleto, nella Riviera Ligure di Ponente e a Genova.
Il Percorso Professionale di Elisabetta Ravera
Elisabetta Ravera si è laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Genova nel 1983 e si è specializzata in Scienza dell’Alimentazione nel 1987 presso l’Università degli Studi di Pavia. Ha gestito l'unità di supporto nutrizionale all'Istituto Tumori di Milano, successivamente si è dedicata alla ricerca clinica.
Ha lavorato presso l’Istituto dei Tumori a Milano come corresponsabile della Unità di supporto nutrizionale e durante questa esperienza ha pubblicato su riviste internazionali diversi lavori clinici relativi alla valutazione e trattamento nutrizionale dei pazienti oncologici, in particolare l’anoressia e la cachessia conseguenti alla malattia e al percorso terapeutico.
Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità.
Ha poi proseguito a Milano la sua libera professione in ambito dietetico-nutrizionale, collaborando con diverse aziende farmaceutiche come responsabile dello sviluppo e della ricerca clinica. Dal 2009 è rientrata a Genova proseguendo il suo percorso in ambito dietologico e nel 2017 ha conseguito un diploma di naturopata presso la Scuola Superiore di Naturopatia di Genova dopo un corso di durata triennale, specializzandosi nel trattamento fitoterapico a 360 gradi.
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Ha collaborato con la rivista L’Altra Medicina e sta attualmente scrivendo sul portale Dols.it, dove si occupa di redigere articoli ad interesse dietetico-nutrizionale. Elisabetta Ravera collabora con dol’s da molto tempo parlandoci di nutrizione.
Recensioni dei Pazienti
Le recensioni dei pazienti sono un ottimo modo per valutare l'efficacia e l'approccio di un professionista. Ecco alcune testimonianze su Elisabetta Ravera:
- "Grande professionalità, ottimo medico, consiglio di andare in studio a chiunque e seguire le indicazioni con serietà."
- "Persona molto gentile e disponibile! Preparata e flessibile nelle esigenze di ogni persona!"
- "Mi sono interfacciato con una professionista preparata, empatica e precisa che ha saputo ascoltare e che ha saputo rispondere in maniera puntuale alle mie domande. La visita è stata completa ed è durata più di un'ora."
- "Cercavo uno specialista in questo campo e in lei l'ho trovato. Seguendo il suo piano e i suoi consigli in poco tempo ho visto già dei risultati!"
- "La Dott.ssa Ravera mi sta seguendo nel difficile percorso intrapreso per perdere una decina di kg, molto difficili da perdere a causa di scompensi ormonali. Ha compreso fin da subito quali sono i miei problemi generali e ha avuto un approccio di tipo non solo clinico, ma anche umano."
- "Esperienza positiva, medico professionale, competente diretto ed esaustivo nelle spiegazioni."
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Come Scegliere il Nutrizionista Giusto
Consultare un nutrizionista può aiutarti a migliorare la tua salute generale, ottimizzare la tua nutrizione, raggiungere e mantenere un peso sano e gestire le condizioni di salute attraverso la dieta. Cerca un nutrizionista debitamente certificato da un ente riconosciuto, con esperienza rilevante e recensioni positive dai clienti. Assicurati che il nutrizionista sia registrato presso l'organo professionale appropriato e possieda licenze aggiornate.
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Caso Clinico: Antonia e il Reflusso Gastroesofageo
Questo è il caso di Antonia, una giovane trentacinquenne che si è trasferita da poco dalla Calabria. Viene nel mio studio perché vuole dimagrire. Nel recente passato, fino al suo trasferimento al Nord, ha praticato sport, sia palestra che corsa, una vita attiva che le ha permesso di mantenere un fisico asciutto e una dieta “libera”. Spesso salta il pasto oppure addenta un panino o quello che riesce a reperire dal distributore di snack mentre si trova davanti al computer. Si ricorda di bere poco durante la giornata, preferisce le bevande gassate, acqua e coca cola zero sono le sue preferite. Dice di amare e consumare verdura e frutta, ma le cita solo tra le sue abitudini alimentari serali, quindi una porzione di ciascuna solo una volta al giorno. Non fuma e usualmente non beve alcolici né superalcolici.
Come di consueto cerco di verificare se lamenta qualche disturbo o ha patologie concomitanti. A quel tempo le era stato consigliato un trattamento farmacologico a base di un antiacido inibitore di pompa protonica e dei generici consigli alimentari che presto erano stati dimenticati. Dopo tale episodio, peraltro con risoluzione della sintomatologia dolorosa, Antonia non aveva avuto altri problemi, se iniziava a sentire un “bruciorino” subito si auto prescriveva la medicina che aveva già preso e questo fastidio passava. Antonia mi confessa di non riposare più come prima, si sveglia spesso durante la notte e ha necessità di bere perché sente la gola secca e irritata. Le chiedo se ha mai avuto la sensazione di avere la bocca amara o avvertire un gusto acido.
Le cause in genere sono diverse e imputabili alla diminuita tonicità dello sfintere esofageo inferiore, quello che evita che il cibo ritorni indietro nell’esofago, invece che progredire nello stomaco. Anche il ritardato svuotamento gastrico, soprattutto per pasti ricchi in grassi, determina una apertura di questo sfintere. In alcuni pazienti la causa concomitante è una ernia iatale, con migrazione dello stomaco nel torace attraverso una apertura del diaframma e conseguente sfiancamento dello sfintere esofageo inferiore.
A parte la terapia medica farmacologica è indispensabile modificare le proprie abitudini, quindi evitare di cenare tardi la sera e sdraiarsi subito dopo la cena, mentre è buona norma tenere una postura eretta per almeno 3 ore dopo il pasto, quindi niente raggomitolamenti sul divano. E’ necessario evitare pasti abbondanti, soprattutto quello serale, ma distribuire il cibo nell’arco della giornata. Meglio dimenticare eccitanti come il caffè o il tè, per quest’ultimo si può sostituire con il tè Bancha, privo di teina. Da evitare alimenti che possano irritare e ridurre il tono dello sfintere esofageo inferiore, come le spezie e i cibi piccanti, cioccolato, cacao e menta.
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