Come Calcolare il BMI nelle Donne: Formula e Interpretazione

Il BMI (Body Mass Index) o Indice di Massa Corporea (IMC) è un indicatore di densità corporea utile per capire se abbiamo un peso adeguato alla nostra altezza: si tratta, insomma, di un parametro che mette in relazione il peso di un soggetto con la sua altezza.

Un conto infatti è se a pesare 130 kg è una persona alta 178 cm, un altro è se quel peso si riferisce a un soggetto alto 160 cm. Il BMI tiene dunque in considerazione la distribuzione del peso corporeo su una superficie - cioè un corpo - più o meno estesa.

Il concetto di indice di massa corporea (BMI) ha una storia che risale al XIX secolo. Fu sviluppato dal matematico e statistico belga Adolphe Quetelet tra il 1830 e il 1850, nell’ambito dei suoi studi sulla “fisiologia sociale”. L’obiettivo non era medico, ma statistico: Quetelet voleva definire l’uomo medio da un punto di vista antropometrico.

Solo molti decenni più tardi, negli anni ’70, il BMI fu adottato in ambito clinico come strumento utile per stimare la quantità di grasso corporeo in modo semplice e standardizzato, soprattutto in ambito epidemiologico e nutrizionale. Nonostante i suoi limiti, il BMI è diventato un punto di riferimento globale per valutare il rischio di malattie legate al peso corporeo, come diabete, ipertensione, sindrome metabolica e malattie cardiovascolari.

Come si Calcola il BMI?

Calcolare il Body Mass Index o Indice di Massa Corporea è molto semplice: il valore si ottiene dividendo il peso espresso in kg con il quadrato dell'altezza espressa in metri.

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La formula è la seguente:

BMI = peso in Kg / H² in metri

Per esempio, il BMI di una persona alta 180 cm e che pesa 75 kg si otterrà dividendo il valore del peso (75 kg) con l’altezza al quadrato (1,80² m) così:

75 kg / 3,24 m = 23,5 BMI

Il risultato di questa formula classifica il soggetto in un'area di densità corporea.

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Il calcolo BMI si esegue utilizzando una formula molto semplice: si divide il peso corporeo espresso in chilogrammi per il quadrato dell’altezza in metri. Questo vuol dire che una persona che pesa 68 kg ed è alta 1,70 metri otterrà un indice di massa corporea pari a 68 / (1,70 × 1,70), ovvero circa 23,5. Il valore così ottenuto permette di comprendere in quale fascia si colloca la persona: sottopeso, normopeso, sovrappeso, oppure obesa.

Interpretazione del BMI

Il risultato di questa formula classifica il soggetto in un'area di densità corporea che può essere:

  • magrezza
  • sottopeso
  • normopeso
  • sovrappeso
  • obesità di primo grado
  • obesità di secondo grado
  • obesità di terzo grado o morbigena

Una persona alta 180 cm e che pesa 75 kg con un BMI di 23,5 (75 kg / 3,24 m = 23,5 BMI) sarà dunque normopeso.

I range di questa tabella sono stati definiti da studi di rischio di morbilità e mortalità che risulta essere la più bassa tra 18.5 e 25, di fatto considerata la norma.

Tabella dei Valori BMI

BMI CONDIZIONE
< 16.5 GRAVE MAGREZZA
16-18,49 SOTTOPESO
18.5-24,99 NORMOPESO
25-29,99 SOVRAPPESO
30-34,99 OBESITÀ CLASSE I (lieve)
35-39,99 OBESITÀ CLASSE II (media)
> 40 OBESITÀ CLASSE III (grave)

Ogni intervallo di BMI ha un significato clinico specifico:

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  • Sottopeso (BMI < 18,5 kg/m²): Indica una possibile insufficienza ponderale, che può essere associata a malnutrizione, osteoporosi, anemia e indebolimento del sistema immunitario.
  • Normopeso (BMI 18,5-24,9 kg/m²): Considerato l'intervallo ideale, è generalmente associato a un minor rischio di sviluppare malattie croniche legate al peso.
  • Sovrappeso (BMI 25,0-29,9 kg/m²): Indica un eccesso di peso che può aumentare il rischio di sviluppare condizioni come malattie cardiovascolari, ipertensione e diabete di tipo 2.
  • Obesità di Classe I (BMI 30,0-34,9 kg/m²): Associata a un rischio moderato di sviluppare malattie correlate all'obesità, come diabete di tipo 2, malattie cardiache e alcuni tipi di cancro.
  • Obesità di Classe II (BMI 35,0-39,9 kg/m²): Comporta un rischio elevato di sviluppare gravi condizioni di salute, inclusi problemi respiratori, osteoartrite e complicanze cardiovascolari.
  • Obesità di Classe III (BMI ≥ 40,0 kg/m²): Nota anche come obesità grave o patologica, è associata a un rischio molto elevato di malattie potenzialmente letali, come malattie cardiache, ictus, diabete di tipo 2 e alcuni tipi di cancro.

Nel tempo sono state elaborate numerose tabelle di riferimento, tra cui la classica bmi tabella e la più generale tabella peso e altezza, che aiutano ad interpretare il risultato. Esistono anche versioni specifiche, come la tabella peso forma per età donna, che tiene conto dell’età e delle differenze ormonali. Questo sistema, pur con le sue semplificazioni, resta un modo rapido per comprendere il proprio stato ponderale.

Cosa ci dice il BMI sulla nostra salute?

Il BMI, anche detto Indice di Massa Corporea (IMC) è un indicatore del rischio di malattia e mortalità, ma deve essere considerato insieme ad altri parametri per evitare errori:

  • la circonferenza addominale
  • la composizione corporea (misura di acqua, massa magra e grassa).

Il BMI non tiene conto delle differenze di sesso, di età e di etnia: ha quindi dei limiti importanti.

Può avere un certo grado di affidabilità in studi di popolazione, ma sul singolo l’errore potrebbe non essere così trascurabile: il BMI infatti non distingue massa grassa e massa magra.

Non capisce cioè se il peso è da riferire a grasso o a muscoli, perciò potrebbe mal classificare alcuni soggetti, come ad esempio i Body builder.

Differenze tra BMI per uomini e donne

Il calcolo BMI resta invariato per uomini e donne, ma la sua interpretazione può differire notevolmente. Questo perché la composizione corporea femminile è naturalmente diversa da quella maschile: le donne tendono ad avere una percentuale di massa grassa più elevata, mentre gli uomini possiedono generalmente una maggiore massa magra.

Inoltre, nelle donne possono incidere anche fattori ormonali, gravidanza, menopausa e cambiamenti fisiologici legati all’età.

Per questo motivo esistono strumenti dedicati come il calcolo BMI donna, la tabella peso forma per età donna, o il calcolo peso ideale donna, che tengono conto di queste variabili.

Limitazioni del BMI

Il BMI, pur utile come primo screening, non distingue tra massa muscolare e massa grassa, né tiene conto della distribuzione del grasso corporeo, due aspetti fondamentali per la prevenzione e la cura.

Il BMI non considera fattori quali l'entità della massa muscolare, dello scheletro e del grasso essenziale.

Sebbene il BMI sia utile per individuare soggetti ad aumentato rischio di patologie, la Commissione sottolinea il fatto che il BMI non è una misura diretta del tessuto adiposo, non riflette la sua distribuzione corporea e non fornisce informazioni su salute o patologia a livello del singolo individuo.

Pur riconoscendo l’utilità del BMI come strumento di screening per individuare le persone potenzialmente con obesità, la Commissione raccomanda di prendere le distanze dal diagnosticare l’obesità basandosi solo sul BMI. Raccomanda invece di confermare la presenza di una massa adiposa in eccesso (obesità) e di studiare la sua distribuzione corporea usando uno dei metodi seguenti:

  • almeno una misurazione corporea (circonferenza vita, rapporto vita-anche o vita-altezza) in aggiunta al BMI;
  • almeno due misurazioni corporee (circonferenza vita, rapporto vita-anche o vita-altezza), a prescindere dal BMI

Misurazione diretta del tessuto adiposo corporeo (attraverso la DEXA o scansione della densitometria ossea), a prescindere dal BMI

Nelle persone con BMI molto alto (es.> 40 Kg/m2) si può presumere in modo empirico la presenza di un eccesso di grasso corporeo.

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