L'epatite C è un'infezione che causa una malattia evolutiva, e la nutrizione deve essere modificata in relazione al quadro clinico e/o a particolari situazioni cliniche. Non è corretto affermare che esistono cibi particolarmente consigliati per un ammalato di epatite C, il quale dovrebbe mantenere un adeguato apporto nutrizionale non distante dalle linee guida per una sana e corretta alimentazione che tutta la popolazione dovrebbe seguire.
Cibi Consigliati per chi soffre di Epatite C
Esistono comunque alcuni studi (non particolarmente numerosi), che dimostrano come alcune vitamine ed antiossidanti possano avere delle funzioni benefiche in pazienti affetti da patologie epatiche come ad esempio la vitamina E, la vitamina C ed il selenio. Questo non vuol dire che vanno assunti integratori contenenti questi componenti, ma semplicemente che all’interno di una corretta alimentazione si dovrebbero assumere gli alimenti che ne contengono di più:
- Vitamina E: Olio di semi e di oliva, frutta secca.
- Vitamina C: Frutta e verdura, in particolare peperoni, broccoli, kiwi, cavoli, cavolfiori, agrumi.
- Selenio: Pesce in genere, ma in particolare tonno fresco, nasello, sogliola, merluzzo e gamberi.
Cibi Sconsigliati per chi soffre di Epatite C
I cibi sconsigliati ad un ammalato di epatite C sono fondamentalmente l’alcool e gli eccessi di grassi e zuccheri semplici. L’alcool perché ha un effetto di danno epatico diretto. I grassi - se consumati oltre le nostre necessità energetiche - vengono accumulati direttamente; allo stesso modo, gli zuccheri semplici consumati oltre le nostre necessità energetiche, sono trasformati in grassi e stoccati in seguito nel nostro organismo aumentando il peso corporeo e contestualmente favorendo l’insorgenza della steatosi epatica.
Importanza del Peso Corporeo
È bene sottolineare l’importanza per tutta la popolazione - e soprattutto per i pazienti affetti da epatite C - di mantenere un corretto peso corporeo, in quanto il sovrappeso aumenta la steatosi e di conseguenza la fibrosi epatica. La steatosi-fibrosi riduce l’efficacia dei trattamenti con interferone e quindi provoca una minore efficacia delle terapie antivirali.
Il corretto peso corporeo deve essere mantenuto non solo con la dieta, ma cercando, quando possibile, di essere fisicamente attivi con una moderata attività fisica almeno 2-3 volte la settimana (camminate, bicicletta, nuoto, ecc…). Esistono poi altri componenti come la vitamina A, (vitamina solubile nei grassi stoccata nel fegato), ed il ferro (che in alcune condizioni si deposita a livello epatico) che sarebbe opportuno assumere non in grandi quantità.
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Eccesso di Sale
Un eccesso di sale, che non è specificamente un alimento ma una componente minerale della nostra dieta, può costituire un problema. Sarebbe corretto assumere sempre basse dosi di sale, scegliere acque minerali a basso dosaggio di sodio, cucinare tutto senza sale ed aggiungerlo solo a fine cottura e in alcuni casi, come nelle cirrosi scompensate, non utilizzare sale ma sali dietetici nelle quantità previste dalla propria dieta.
Bevande Idonee
Il nostro organismo è composto da circa l’80% di acqua, perciò la bevanda consigliata è l’acqua dando preferenza, come già detto, ad acque a basso tenore di sodio. L’acqua può essere consumata liberamente, a meno che non sussistano situazioni complesse come la cirrosi complicata con ascite, in cui se ne deve consumare strettamente la quantità consigliata dallo specialista. Tutte le altre bevande come quelle zuccherate e i succhi di frutta devono essere consumate con estrema moderazione o in alcuni casi aboliti totalmente, poichè ricche di zuccheri semplici (saccarosio, fruttosio, ecc.) che, come abbiamo visto, potrebbero aumentare la steatosi epatica.
Il tè ed il caffè possono essere consumati con moderazione, a meno che non siano stati vietati esplicitamente per motivi particolari.
Dieta per il Fegato Cirrotico
La cirrosi non necessariamente è sinonimo di una dieta restrittiva. Infatti i pazienti cirrotici sono spesso a rischio di malnutrizione perchè la cirrosi riduce l’apporto di cibi. Il paziente cirrotico può accusare uno o più dei seguenti sintomi: anoressia, vomito, senso di sazietà precoce, alterazioni del gusto, soffrire di malassorbimento dei grassi, delle vitamine liposolubili, alcune volte anche delle vitamine idrosolubili, intolleranza al glucosio e tutto questo fa si che sia necessario un aumento delle proteine e delle calorie totali.
Viceversa, se invece è presente una cirrosi scompensata con ascite e rischio di encefalopatia, vi è la necessità di ridurre le proteine, il sodio e i liquidi, seguendo un preciso regime dietetico prescritto da uno specialista.
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Regimi Alimentari per Pazienti con Cirrosi
È difficile prescrivere un regime alimentare ad un ammalato di cirrosi senza conoscerlo ma si possono dare delle indicazioni generiche dividendo i pazienti in tre categorie:
Cirrosi senza encefalopatia:
- Nessuna restrizione proteica (1-1,2 grammi di proteine per kg di peso);
- Prevalentemente carboidrati complessi (pane, pasta), consumare pochi zuccheri a rapido assorbimento (zucchero, dolci, bevande zuccherate);
- Fare pasti piccoli e frequenti, con un piccolo snack dopo cena;
- Restrizione dell’apporto in liquidi solo se c’è iposodiemia;
- Restrizione del sodio solo se sono presenti ascite o edema;
- Supplementi multivitaminici o minerali solo se prescritti dallo specialista.
Cirrosi con encefalopatia acuta:
- Fare una temporanea restrizione delle proteine (0,6-0,8 grammi di proteine per kg di peso);
- Utilizzare gli aminoacidi ramificati solo se l’encefalopatia è refrattaria o il bilancio azotato è Negativo;
- Tornare ad un apporto normale di proteine quando la fase acuta è migliorata per non andare incontro a malnutrizione;
- Se necessario ipotizzare l’uso della nutrizione artificiale (enterale o parenterale) con formule ad alto apporto energetico;
- Restrizione nell’apporto di liquidi solo se c’è iposodiemia;
- Restrizione del sodio solo se sono presenti ascite ed edema.
Cirrosi con encefalopatia cronica:
- Restrizione proteica (0,6-0,8 grammi di proteine per kg di peso);
- Incoraggiare una dieta parzialmente vegetariana con alto apporto in fibra alimentare ed alimenti integrali;
- Fare pasti piccoli e frequenti, con un piccolo snack dopo cena;
- Restrizione dell’apporto in liquidi solo se c’è iposodiemia;
- Restrizione del sodio solo se sono presenti ascite o edema;
- Supplementi multivitaminici o minerali solo se prescritti dallo specialista.
Aminoacidi Ramificati
Gli aminoacidi che vengono utilizzati alcune volte nei pazienti con cirrosi sono gli aminoacidi ramificati: valina, la leucina e l’isoleucina. Il livello di questi aminoacidi nel sangue dei pazienti cirrotici è basso al contrario di altri tre denominati aromatici (fenilalanina, tirosina e triptofano) che è alto.
Gli aminoacidi ramificati vengono metabolizzati esclusivamente a livello muscolare e agevolano la formazione di altri due aminoacidi la glutamina e l’alanina. La glutamina è un trasportatore di ammonio (che viene metabolizzato dal fegato, trasformato in urea ed escreto dal rene) e quindi si può affermare che il mantenimento di una buona massa muscolare e l’incremento della glutamina tramite l’apporto di aminoacidi ramificati porti a una diminuzione della ammoniemia e meno possibilità di sviluppare l’encefalopatia.
Terapia con Interferone
La terapia con interferone provoca degli effetti collaterali quali nausea, inappetenza, stipsi, alterazione dei gusti, ai quali la dieta può dare un parziale rimedio: il consiglio è di suddividere l’alimentazione in pasti frequenti e di piccolo volume durante la giornata, (almeno cinque al giorno) con alimenti di alto contenuto calorico.
Per quanto riguarda la stipsi non mi sentirei di consigliare un incremento di fibre e alimenti integrali poichè possono indurre un aumento del volume dei pasti con possibile nausea: consiglierei piuttosto - se non controindicato - un aumento dell’acqua bevuta durante la giornata associata a blandi lassativi come il lattulosio.
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Integratori Alimentari
La normale alimentazione, se seguita correttamente, apporta al nostro organismo una quantità di vitamine, minerali e microelementi ampiamente sufficiente a coprire i nostri fabbisogni. Vi sono alcune situazioni cliniche che - per loro caratteristiche o per il fatto che provocano malnutrizione - portano alla necessità di dover integrare questi elementi attraverso la dieta per sopperire la loro carenza.
In alcuni studi sono riportate indicazioni che consigliano l’assunzione di specifiche vitamine, antiossidanti e minerali; oltre alla vitamina E o C anche il selenio, la N-acetil cisteina, l’acido lipoico, lo zinco, il coenzima Q, l’acido folico, gli acidi grassi omega-3, ed esistono studi addirittura sull’acido glicirrizico contenuto nelle liquirizia ed in alcuni componenti del carciofo. Stanno uscendo anche studi promettenti su alcuni componenti dello zenzero, del resveratrolo (contenuto nell’uva ed in alcuni altri frutti) e sulla curcumina.
Il vantaggio di questi prodotti è che se assunti alle dosi consigliate sono totalmente innocui e perciò non rischiano di provocare effetti collaterali dannosi se non al “portafoglio”, essendo generalmente abbastanza costosi.
Regimi Alimentari Vegetariani
Può essere utile avvalersi di regimi parzialmente vegetariani nelle cirrosi con encefalopatia cronica, stando però bene attenti a far si che il regime vegetariano non si trasformi in un regime iponutrizionale, con apporti troppo bassi di calorie e proteine.
Le proteine ad alto valore biologico sono contenute solo negli alimenti di origine animale (carne, pesce), nel latte, latticini, e nelle uova. Negli alimenti di origine vegetale le proteine sono di valore biologico più basso e solo assumendo diversi tipi di vegetali (ad esempio i legumi e i cereali insieme) si uniscono due tipi di proteine (e di conseguenza la giusta dose di aminoacidi essenziali contenuti nelle proteine). Fare questo implica una buona conoscenza degli alimenti e della scienza dell’alimentazione.
Alimenti Biologici
I cibi biologici - rispetto ai cibi normali - dovrebbero essere caratterizzati da una coltivazione priva di prodotti chimici.
Dieta per l'Insufficienza Epatica
La dieta per l'insufficienza epatica non è la stessa di quella destinata a trattare un fegato sofferente. Tra i vari processi che subiscono l'influenza della dieta e dello stile di vita riconosciamo: proteosintesi, proteolisi, transaminazione, glicogenosintesi, glicogenolisi, lipogenesi, lipolisi, metabolismo farmacologico ed ormonale, produzione di bile ecc.
Prima di tutto, il soggetto dev'essere messo a riposo assoluto, possibilmente in posizione sdraiata, per favorire il ritorno venoso. Si tenga bene a mente che l'insufficienza epatica procura anche una diminuzione della sintesi proteica dei fattori sanguigni (proteine della coagulazione, di trasporto ecc.).
Regole Fondamentali
- Abolire l'alcool etilico e di tutti i nervini.
- Abolire i cibi e le bevande spazzatura o non salutari.
- Favorire il consumo di alimenti freschi (eventualmente congelati) o grezzi, limitando quelli lavorati e/o raffinati.
- Strutturare un regime normocalorico.
- Mantenere l'equilibrio nutrizionale.
- Se il soggetto è celiaco, la dieta per l'epatite C deve escludere: grano, farro, spelta, segale, orzo, avena e sorgo.
- E' assolutamente vietato bere acqua non potabile ed assumere cibi o bevande potenzialmente contaminati dalle stesse.
- Abbondanza di frutta e verdura fresche.
- Promuovere l'assunzione di nutrienti terapeutici per il fegato.
- Enfatizzare l'apporto di acidi grassi polinsaturi a discapito di quelli saturi, sia in proporzione, sia in termini quantitativi.
Dieta per la Steato-Epatite Alcolica e/o Alimentare
In primo luogo, è fondamentale rimuovere l'origine eziologica della steatosi, ovvero l'abuso di alcol da un lato e l'abuso alimentare dall'altro (eventualmente, entrambi!). L'organizzazione nutrizionale è abbastanza rigida, soprattutto per quel che concerne l'assenza di alcolici, di alimenti dolci e di cibi spazzatura.
È richiesta l'abolizione di saccarosio aggiunto (e degli alimenti che lo contengono), e del sale da cucina (nonché degli alimenti che lo includono). La fonte lipidica principale è l'olio d'oliva extravergine, quella proteica è mista, quindi composta da alimenti animali e vegetali, mentre gli zuccheri semplici sono solo contenuti nei vegetali in forma grezza e nei latticini (frutta, verdura, latte parzialmente scremato e yogurt naturale).
Tutti i cereali sono integrali e possibilmente interi (non sotto forma di farine e derivati); questi vanno comunque alternati ai legumi, ottenendo un rapporto cereali legumi di 2:1 o anche 1:1. Gli ortaggi, da mangiare in forma cruda e cotta alternate, sono di stagione e in porzioni che oscillano tra i 100 ed i 200g sia a pranzo, sia a cena.
La ripartizione in nutrienti energetici è equilibrata, ovvero: circa 1g/kg di peso fisiologico desiderabile in proteine (o poco più), 25% di lipidi con la maggior quantità possibile di insaturi (rapporto omega3/omega6 1:4 - omega 9 in abbondanza), ed il resto dell'energia in carboidrati totalmente complessi, ad eccezione del fruttosio e del lattosio negli alimenti.
Dieta per l'Epatite senza Compromissioni Gravi
Dopo quella precedente, la dieta per l'epatite senza compromissioni gravi è di certo la più utilizzata. Racchiude tutte le forme di epatite acuta poco grave o cronica di natura infettiva/parassitaria. Rispetto alla dieta per la steato epatite grassa alimentare o alcolica, questa non richiede di "svuotare" le cellule epatiche dai grassi e dal glicogeno in eccesso.
Sono invece molto più importanti alcuni accorgimenti già menzionati come l'abolizione dell'alcol, di farmaci e integratori inutili, e la moderazione assoluta di altri nervini, sale, zucchero e cibi spazzatura. Inoltre, a dispetto di quel che si possa credere, è fondamentale evitare il digiuno o la riduzione eccessiva delle calorie, così come l'iper-alimentazione e l'esubero energetico.
La ripartizione dei macronutrienti è la stessa della dieta precedente, così come la suddivisione energetica dei pasti.
Insufficienza Epatica
L’insufficienza epatica può essere lieve, moderata o grave, e presentarsi anch'essa (in accostamento all'epatite) sotto forma acuta o cronica. Moderazione della quota proteica ma con un supplemento di amminoacidi ramificati, poiché non richiedono metabolizzazione epatica prima dell'ossidazione cellulare e hanno un bassissimo livello di scorie azotate (a loro volta responsabili dell'insorgenza di encefalopatia epatica).
Alimenti Consigliati, da Limitare e da Evitare
| Categoria | Alimenti Consigliati | Alimenti da Limitare | Alimenti da Evitare |
|---|---|---|---|
| Generale | Frutta e verdura fresca, latte e formaggi magri, pesce e carni magre, miele | Caffè, salumi, cibi eccessivamente conditi | Bevande alcoliche, zucchero, cibi ad alto contenuto di grassi, cibi con alto contenuto di conservanti e stabilizzanti |
| Carboidrati | Pane, pasta, riso, avena, orzo, farro (preferibilmente integrali) | Patate (occasionalmente in sostituzione del primo piatto) | Zucchero bianco e di canna |
| Proteine | Pesce (soprattutto azzurro e salmone), carne magra (sia rossa che bianca), legumi | Affettati sgrassati (prosciutto cotto/crudo, bresaola, ecc.), formaggi (preferire quelli freschi a basso contenuto di grassi) | Parti grasse delle carni, frattaglie, insaccati |
| Grassi | Oli vegetali polinsaturi o monoinsaturi (olio extravergine d'oliva, olio di riso, ecc.) | Sale (ridurre quello aggiunto e limitare alimenti che ne contengono elevate quantità) | Maionese e altre salse elaborate |
| Bevande | Acqua, tè, tisane senza zucchero | Caffè (moderatamente), succhi di frutta | Superalcolici, alcolici (vino e birra inclusi), bevande zuccherine (cola, tè freddo, ecc.) |
| Frutta | Frutta fresca (di stagione) | Uva, banane, fichi, cachi, mandarini, frutta secca ed essiccata | N/A |
Regole Comportamentali
- In caso di sovrappeso, eliminare i chili di troppo e normalizzare il “girovita”.
- Un calo di peso troppo veloce può determinare la comparsa di complicanze.
- Rendere lo stile di vita più attivo.
- Praticare attività fisica almeno tre volte alla settimana.
- Non fumare: il fumorappresenta un fattore di rischio cardiovascolare.
- Leggere le etichette dei prodotti, soprattutto per accertarsi del loro contenuto in zuccheri e grassi saturi.