Linee Guida Dietetiche Dopo Fundoplicatio: Cosa Aspettarsi

La malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) è una condizione cronica e recidivante che può interessare fino al 60% della popolazione occidentale, con impatti significativi sulla qualità della vita. È caratterizzata dalla prolungata e frequente esposizione della mucosa esofagea medio-distale alle secrezioni gastriche acide. In alcuni casi, il reflusso può essere di tipo alcalino, con l'aggressione della mucosa causata dal succo bilio-pancreatico.

Durante l'alimentazione, il cibo transita dalla bocca allo stomaco attraverso l'esofago. All'estremità inferiore dell'esofago si trova lo Sfintere Esofageo Inferiore (SEI), una valvola che consente il passaggio del cibo nello stomaco. La MRGE si verifica quando lo SEI non funziona correttamente, permettendo al contenuto acido dello stomaco di risalire nell'esofago, causando irritazione e bruciore.

La terapia medica per la MRGE si basa sull'uso di antiH2 e PPI (antiacidi) o sucralfati e alginati (anti reflusso basico) a vari dosaggi. Tuttavia, in alcuni casi, la terapia chirurgica può essere necessaria per risolvere il problema alla radice.

Terapia Chirurgica: Fundoplicatio

La terapia chirurgica consiste nella "fundoplicatio", un termine che si traduce in "fondoplicazione". Questa tecnica prevede la creazione di una plicatura nel fondo dello stomaco, a diretto contatto con la giunzione esofago-gastrica. Questo rafforza l'apparato sfinteriale, prevenendo l'irritazione della mucosa esofagea da parte dei refluiti gastrici.

Nel creare questa valvola antireflusso, il chirurgo deve evitare di stringere troppo, per non causare disfagia (difficoltà a inghiottire), o di lasciare la plicatura troppo lenta, rendendola inefficace. È buona pratica eseguire una gastroscopia intraoperatoria per calibrare il neo-sfintere in modo ottimale.

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La plicatura può avere diversa estensione circonferenziale: 360° (Nissen), 270° (Toupet) o 180° (Dor). All'intervento di fundoplicatio si associa spesso una iatoplastica, per correggere il cedimento dei pilastri del muscolo diaframmatico, spesso presente in caso di ernia iatale da scivolamento.

La chirurgia laparoscopica ha ridotto il timore di affrontare un intervento addominale, grazie alla sua minore invasività e ai tempi di recupero più brevi. Oggi, molti pazienti, soprattutto giovani, preferiscono la chirurgia all'assunzione cronica di farmaci.

Dieta Post-Operatoria: Linee Guida

Dopo un intervento chirurgico, è fondamentale seguire attentamente le indicazioni mediche per garantire una corretta guarigione e minimizzare i rischi di complicanze. In particolare, l'alimentazione gioca un ruolo cruciale nel periodo post-operatorio. Ecco alcune linee guida generali:

  • Ripresa graduale dell'alimentazione: Dopo l'intervento, la ripresa dell'alimentazione deve essere effettuata gradualmente.
  • Dieta semi-liquida: Spesso viene consigliata una dieta semi-liquida per un periodo di 15-20 giorni.
  • Cibi proibiti: In futuro, si potranno assumere con moderazione anche cibi inizialmente proibiti, ma è importante valutare i risultati dell'intervento a distanza di tempo.

Consigli Aggiuntivi

Dopo l'intervento, alcuni pazienti possono accusare dolori alle spalle a causa del gas utilizzato durante la laparoscopia. Questo gas viene lentamente riassorbito dall'organismo. Inoltre, nei primi giorni dopo l'intervento, è normale avvertire dolori addominali e alla spalla sinistra, dovuti all'assestamento della nuova anatomia.

Un altro problema comune è la secchezza delle fauci durante la notte, che potrebbe essere legata all'intervento o a problemi delle ghiandole salivari. È importante discutere questi sintomi con il medico curante.

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Anche l'emissione frequente di aria può essere legata a diversi fattori, come l'alimentazione, la digestione, eventuali farmaci o la masticazione. Ogni caso va valutato singolarmente dopo una visita accurata.

Tecniche Chirurgiche Alternative

Oltre alla fundoplicatio tradizionale, esistono altre tecniche chirurgiche per il trattamento della MRGE:

  • Chirurgia con Collare Magnetico (LINX): Questo dispositivo, a forma di collare, viene montato intorno all'esofago per evitare i reflussi senza alterare l'anatomia. Tuttavia, è controindicato per chi deve effettuare risonanze magnetiche.
  • Endostim: Questa procedura prevede l'impianto di due piccoli elettrodi nello strato muscolare del cardias, collegati a un pacemaker che stimola il muscolo cardiale per prevenire il reflusso. È indicato per pazienti con MRGE in fase iniziale e non complicata.

La scelta della tecnica chirurgica più appropriata dipende dalle caratteristiche del paziente e dalla gravità della sua condizione. È fondamentale discutere con il proprio medico le diverse opzioni e i relativi rischi e benefici.

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