L'IRCCS Ospedale San Raffaele ha sempre dedicato notevoli impegno e risorse alla ricerca nel campo del diabete e delle malattie metaboliche correlate. In questo ambito, già dal 2007 ha fondato il Diabetes Research Institute (DRI), diretto dal Prof. Lorenzo Piemonti. Questo istituto scientifico rappresenta un esempio di eccellenza nell’integrazione tra la ricerca di base, le sperimentazioni cliniche e la pratica assistenziale quotidiana, adottando così un modello di ricerca traslazionale che ha pochi paragoni anche a livello internazionale.
Il Centro di Eccellenza per la Salute Metabolica
Recentemente, l'Ospedale San Raffaele ha aperto un nuovo Centro di Eccellenza per la Salute Metabolica. Il primo centro multidisciplinare progettato - secondo le più attuali linee guida internazionali - per la gestione e la perdita del peso e per la riduzione del rischio cardiovascolare. Con l’apertura di questo nuovo centro di eccellenza, il San Raffaele inizia ad affrontare attivamente anche la prevenzione delle sindromi metaboliche e delle patologie correlate.
Il Centro è dedicato a: screening, prevenzione, diagnosi e trattamento di pazienti affetti da sovrappeso, obesità, intolleranza al glucosio, dislipidemia o malattie metaboliche del fegato. Segue i criteri della medicina delle 4P: Predittiva, Preventiva, Precisa e Partecipativa; mette in atto una sinergia tra clinica e ricerca e una particolare attenzione alla Salute Mentale dei pazienti che vengono presi in cura.
A chi si rivolge il Centro?
Il centro sarà accessibile a tutti coloro che hanno un Indice di Massa Corporea (BMI) uguale o superiore a 27, associato o meno ad altri fattori di rischio (diabete, ipertensione, colesterolo alto etc), che intendano perseguire una riduzione equilibrata del peso corporeo. Una strategia terapeutica e di monitoraggio personalizzata verrà identificata per ciascun paziente.
Fasi del trattamento
- Il primo passo si baserà su valutazioni e raccomandazioni nutrizionali, fisiche e relative allo stile di vita.
- Il secondo passo contemplerà l’opzione della terapia farmacologica, basata sull’impiego dei farmaci GLP-1 di nuova generazione, da poco disponibili anche in Italia.
- Il terzo passo, infine, contempla le visite di follow-up che verranno programmate e personalizzate sulla base delle caratteristiche di ciascun paziente, prevedendo, nella maggior parte dei casi, l’invio a rivalutazioni da parte dei medici di medicina generale o, a seconda delle necessità cliniche, la riammissione presso il nostro Centro.
Le visite di follow-up saranno disponibili anche in remoto, grazie alla piattaforma di telemedicina di Ospedale San Raffaele.
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Come accedere al Centro
Per chiedere informazioni o prenotare una prima visita o un controllo, è possibile telefonare al Call Center Solventi al numero 02.2643.2643, attivo dal lunedì al venerdì, ore 8.30-20; e al sabato, ore 8.30-19.
Il Team Multidisciplinare
Ogni paziente sarà valutato - in una singola visita - da una équipe multidisciplinare competente sulla salute metabolica che raccoglierà informazioni anamnestiche, fisiche, biochimiche e cliniche.
Il team clinico multidisciplinare sarà composto da: internisti, endocrinologi, cardiologi, nutrizionisti e psicologi, che già operano presso l’Ospedale San Raffaele, mettendo a disposizione dei pazienti le maggiori competenze per il miglior percorso di cura.
In caso di particolari necessità mediche o problemi emersi durante la fase di valutazione (come diagnosi di patologie endocrine, diabete non controllato, patologie sistemiche generali, elevato rischio cardiovascolare o problematiche psicologiche specifiche), i pazienti verranno indirizzati ad altri specialisti dell’Ospedale. Inoltre, potranno essere seguiti da psicologi e fisiatri per personalizzare il piano di attività fisica.
Per completare la valutazione, se necessario, saranno effettuati esami strumentali e radiologici specifici, i cui risultati saranno raccolti e utilizzati per definire una strategia terapeutica e di monitoraggio personalizzata per ciascun paziente.
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Medici Referenti del Team
- Prof. Emanuele Bosi: Responsabile del Centro di Eccellenza per la Salute Metabolica, primario del Servizio di Diabetologia ed Epatologia
- Dott. Responsabile: Coordinatore dell’Area Nutrizione Clinica
- Prof. Domenico Cianflone: Primario U.O. di Riabilitazione Specialistica Cardiologica
- Prof. Andrea Fossati: Direttore Servizio di Psicologia Clinica e Psicoterapia
- Prof. Andrea Giustina: Primario U.O. di Endocrinologia
- Prof. Emanuele Bosi: Primario U.O. di Medicina Generale ad Indirizzo Specialistico e della Continuità Assistenziale
Linee Guida Alimentari per Diabetici
Nelle varie aree delle malattie metaboliche: diabetologia, obesità, nutrizione clinica, disturbi alimentari, epatologia e cardiologia clinica, l’Ospedale San Raffaele assiste ogni anno tra 87.000 e 94.000 pazienti. Questa pratica lo rende non solo uno dei principali centri italiani per il trattamento di queste patologie, ma anche uno dei più qualificati centri di ricerca traslazionale, integrata con numerose altre discipline scientifiche e con le attività didattiche dell’Università Vita-Salute San Raffaele.
Distribuito a settembre un dvd contenente le nuove indicazioni antiglicemia e un ricettario di golosità che comprende anche pasta e pane non più proibiti a chi ha problemi con gli zuccheri. Può essere “dolce” anche la vita del diabetico. E dei tanti che non pronunciano quella parola e dicono solo «ho un po’ di glicemia alta». Il volume fu distribuito gratuitamente e andò presto esaurito. Ora si replica, stavolta con un dvd contenente 20 ricette più semplici illustrate passo passo “come si fa”. Niente più apartheid, dunque, a tavola per chi soffre di diabete.
Carboidrati: Non Sono Proibiti!
Oggi viene raccomandato che l’apporto dei carboidrati raggiunga in media il 50% del fabbisogno calorico. Chi soffre di diabete deve stare attento a due cose:
- Ai carichi: non mangiare troppi carboidrati tutti nello stesso pasto. Mai per esempio pasta, pane e patate insieme.
- Consumare una quota molto bassa di zuccheri semplici.
Gli zuccheri semplici vengono assorbiti più rapidamente degli zuccheri complessi, come pane e pasta. Hanno perciò un impatto più immediato sulla glicemia, procurando per così dire un’impennata. Sì, a pranzo per esempio non si mangeranno più di 70-80 grammi di pasta e niente pane.
Una paziente che aveva chiesto al medico se, per qualche pranzo fuori casa, poteva cavarsela con un toast, si è sentita rispondere di no. Ma non perché, come poteva attendersi, il toast fosse giudicato malsano dallo specialista. No, perché, si sentì dire con suo grande stupore, in un toast c’è “troppo poco” pane! E giustissimo il concetto della distribuzione del consumo di carboidrati lungo i vari pasti della giornata.
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Si è visto che il limite della normalità è più giusto a 100. Tra i valori 100 e 126 si parla di “intolleranza glucidica”. Da 126 in su si fa diagnosi di diabete.
L'App "La Dolce Vita 2.0"
Ha rubato il nome a un capolavoro di Fellini, la nuova app per diabetici: “La dolce vita 2.0”. “La dolce vita 2.0” fornisce un supporto quotidiano pratico e innovativo alle persone con diabete per aiutarle a gestire il proprio fabbisogno nutrizionale giornaliero e quindi a monitorare la propria dieta quotidiana.
Funzionalità principali dell'app
- Calcolo del fabbisogno giornaliero di chilocalorie e macronutrienti (carboidrati, grassi, proteine).
- Determinazione del rapporto tra chilocalorie introdotte e bruciate.
- Monitoraggio della glicemia (diario della glicemia).
- Calcolo del residuo dei valori nutrizionali consigliati.
- Creazione di piatti personalizzati inserendo gli alimenti.
- Tabella degli alimenti con valori nutrizionali.
- Possibilità di consultare online un esperto.
Consigli Alimentari Aggiuntivi
In caso di diagnosi di GDM, ti consiglio di farti seguire da unǝ dietista o unǝ nutrizionista specializzatǝ. Il glucometro e il diario alimentare saranno gli strumenti che ti permetteranno di regolarti e diventare autonoma con l’alimentazione in questa particolare fase della tua vita (qui puoi scaricare il mio diario glicemico). Esistono delle basi da cui partire (porzioni di riferimento, alimenti consigliati e alimenti sconsigliati etc.), ma la cosa più importante è l’andamento delle tue glicemie. Se al contrario le glicemie daranno dei problemi, è possibile che tu debba stringere un pò i denti, fare qualche sacrificio e seguire con davvero molta attenzione le indicazioni alimentari che ti fornirà il personale medico che ti avrà in carico.
Non stancarti di provare alimenti diversi, anzi divertiti a inserire un pò di tutto partendo da quantità più o meno fisse (e bilanciate) e vedi che effetto fa sulle tue glicemie. Se noti che ogni volta che mangi la pasta classica, nonostante la quantità adeguata e nonostante le verdure, la tua glicemia si alza allora vale la pena sostituirla.. Ma eliminare a prescindere degli alimenti non ha mai senso. E’ vero, la frutta contiene zucchero, ma anche molte fibre, sali minerali e vitamine.
Evita inizialmente la frutta a fine pasto, ma non perché fermenta (o altre cavolate simili), ma perché prima vale la pena verificare come vanno le tue glicemie con un pasto senza frutta ricco di carboidrati complessi. Se inserendo una quantità equilibrata di carboidrati complessi (come pasta, riso etc.) la tua glicemia post-prandiale è borderline è possibile che aggiungendo anche la frutta vada regolarmente oltre il range. Esistono dei frutti molto più zuccherini della media, ovvero i mandarini, l’uva, le banane, i fichi, i datteri, le castagne, i cachi.
L’indice glicemico (IG) è una misura di velocità. Se noti che ogni volta che mangi il riso, nonostante il controllo sulla quantità, nonostante l’apporto di fibre e la presenza nel pasto di proteine e grassi, la glicemia post-prandiale si alza.. I legumi sono una fonte di proteine vegetali e carboidrati, è vero, come è vero che contengono molte fibre. In questo modo la glicemia post- prandiale potrebbe rimanere entro i range. Non è detto, ogni persona è diversa e la glicemia post-prandiale può essere influenzata da tante cose.
Anche la questione spuntino è molto personale (come la colazione), c’è chi con un frutto, uno yogurt o qualche cracker integrale si sente sazio. Chi invece potrebbe aver bisogno di una carica in più. Ho fatto merenda troppo tardi? Ho avuto un pomeriggio molto più sedentario del solito?
La cattiva alimentazione è uno dei principali nemici da combattere, insieme alla sedentarietà, per prevenire e affrontare molte patologie, prime fra tutte il diabete di tipo 2. Controllando la propria alimentazione e svolgendo una vita attiva, si può davvero fare molto per tenere a bada il proprio diabetee soprattutto rallentare la progressione delle complicanze, il vero pericolo del diabete.